In questi giorni si tiene a Grottaminarda la fiera di S.Tommaso. Si dice di antica tradizione , ma a mio ricordo riesumata solo da qualche anno a scopo non tanto, temo, di perpetuare la tradizione quanto inaugurare un nuovo corso mercantile : Ci sono ormai strutture e associazioni che vivono e proliferano grazie alla connivenza e alla disponibilità delle autorità.
E così in estate ti ritrovi con gli stessi manifesti che propagandano le feste della pizza in ogni angolo più o meno sperduto della provincia : un gruppo di pizzaioli ha allestito una specie di società con forni ambulanti e tavoli per degustazione, neanche tanto a buon mercato , di pizza e che propinano o meglio offrono una Festa della Pizza da far patrocinare a qualche associazione “culturale” finitima al potere locale, evitando in tal modo di essere assoggettati ai balzelli comunali.
Che si permetta a questi signori di lavorare è giusto e comprensibile, lo è meno dare vita ad un favoreggiamento, non voglio insinuare altro, permettendo con la “culturalità “ dell’evento un danno per le casse erariale per mancati introiti.
Fossimo ricchi lo si potrebbe anche tollerare , ma non dimentichiamo che a fronte di servizi sempre peggiori a Grottaminarda abbiamo la più alta addizionale Irpef comunale e che la discrezionalità su certe cose non è solo condannabile ma inopportuna.
E così arriviamo ad avere una fiera che di autoctono ormai ha solo il nome del Santo, messa in piedi da persone forestiere che allestiscono stands e fiere per professione e che , tramite conoscenze ed amicizie con il potere locale, mettono in essere un vero e proprio mercato . Che poi si cerca di far passare tutto ciò come culturale con biglietti di ingresso, pagamenti per stand eccetera e con questo sotterfugio eludere magari le leggi e i tributi non è proprio un buon esempio di gestione pubblica.
Che l’associazione “culturale” patrocinante facesse in qualche modo riferimento all’evento o almeno al Santo in fiera ( come il mercante) renderebbe la cosa più digeribile; non comprendo cosa possano avere in comune una fiera campionaria e una associazione di amanti di uno scooter che avrà pure fatto la storia della motorizzazione popolare in Italia ma che di culturale penso abbia poco.
In questa sede non si mette in discussione la legittimità e la liceità di associazioni di collezionisti e appassionati, tutt’altro ; si stigmatizza il richiedere e concedere patrocini, logicamente forzati, per finalità distorte : si vuol fare la fiera, benissimo . Gestiamola seriamente con i commercianti e gli esperti e soprattutto cerchiamo di far guadagnare qualcosa anche alle esangui casse comunali.
Alla fine, visto che San Tommaso non ha saputo o potuto rinunciare ad un giro in Vespa, spero si sia ricordato di Indossare … il Casco.
Ciao , mi presento sono Antonio come sempre mi trovo d’accordo con quello che dici…..complimenti
continua cosi e non fermarti.
Per quanto riguarda la fiera (mercato) mi verrebbe da chiedere ai presunti signori che l’organizzano come mai avendo una zona fieristica la stessa non viene mai utilizzata?
Visto l’andazzo non sarebbe il caso di ridestinare la terra vincolata hai leggittimi proprietari? visto che in quei posti la fiera non sara mai realizzata.
Oramai le Amministrative sono alle spalle i dispettucci sono stati consumati, quindi penso che sia ora di ridare ai civili cittadini il mal tolto e consiglio alla Spett.le Amministarzione di trovare un sito adeguato per fare le fiere.
ciao