Atlantide (in greco Ἀτλαντίς, “figlia di Atlante”) è una leggendaria isola scomparsa, menzionata per la prima volta da Platone nei dialoghi Timeo e Crizia.
Il nome dell’isola deriva da quello di Atlante, il leggendario governatore dell’Oceano Atlantico, che sarebbe stato anche, secondo Platone, il primo re dell’isola. ( da Wikipedia)
Da secoli gli studiosi di tutto il mondo cercano di localizzare la fantastica isola, talvolta assimilata ad un vero e proprio continente; tantissime ipotesi e nessuna certezza, almeno sinora.
Assieme ad Eldorado, la città d’oro alla cui ricerca si prodigarono tanti Conquistadores, incarna nel immaginario collettivo quel luogo che tutti vorrebbero scoprire, vuoi per bellezza, vuoi per le ricchezze, vuoi per la felicità : il paradiso terrestre, l’ Eden, l’Ideale.
Si dice pure che le cose si apprezzano quando si perdono e probabilmente c’è un fondo di verità in questo.
Assistiamo anche noi alla scomparsa di un’isola, sicuramente meno invitante di Atlantide, magari meno profumata, meno romantica, ma sicuramente utile : la nostra Isola Ecologica .
Sul perché chiamare isola un luogo di raccolta di rifiuti , ingombranti e inquinanti, ancora mi arrovello ; probabilmente l’intento era di creare un posto “isolato” dal contesto geografico, un poco fuori mano, e fuori vista, dove depositare i rifiuti materiali della società, un po’ come su altre isole ed in altri tempi si costruivano i penitenziari e vi si depositavano i rifiuti (e i rifiutati ) della società.
E’ facile additare ed incolpare i Cittadini che lasciano ovunque i rifiuti e non rispettano le regole; ma le autorità che non fanno funzionare queste strutture per cui i cittadini ( poco modelli, a sentir loro ) pagano le tasse sono forse meno colpevoli ?
Ci sono tante persone che vivono sui rifiuti e con i rifiuti e non mi riferisco certamente agli abitanti delle favelas brasiliane o alle innumerevoli bidonville sparse per il Globo, ma persone che dovrebbero avere competenza e capacità ecologiche e che l’unica cosa che riescono a smaltire sono i soldi degli appalti e degli stipendi e che talvolta , in tempi preelettorali, assumono pro tempore qualche disgraziato in cambio di voti.
Alla fine in questa Italia che ipocritamente solo in questi giorni e fingendo meraviglia scopriamo corrotta ci accontenteremmo , tralasciando colpevolmente giudizi morali e consequenziali, almeno di una parvenza di normalità : lasciateci almeno, per la nostra e la vostra ipocrisia, un posto isolato, fuori mano, fuori vista dove depositare assieme ai rifiuti la nostra dignità.
Ma bella più di tutte l’Isola Non-Trovata:
quella che il Re di Spagna s’ebbe da suo cugino
il Re del Portogallo con firma suggellata
e bulla del Pontefice in gotico latino.
( Guccini- L’Isola non trovata)