Nondum matura est, nolo acerbam sumere
In questa surreale e tragicamente comica situazione politica che ci troviamo a vivere , con una crisi economica negata e pur palpabile, con fabbriche che chiudono e operai ( e famiglie) a spasso, troviamo anche il tempo di sorridere alle trovate di chi indegnamente ci rappresenta.
L’Italia e gli Italiani ( buonaparte almeno) sembrano vittima di una moderna sindrome di Stoccolma.
La sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo all’innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore. Viene spesso citata anche in riferimento a situazioni simili, quali le violenze sulle donne o gli abusi su minori e tra i sopravvissuti dei campi di concentramento (wikipedia)
Alla fine finiamo per assomigliare all’aguzzino, quando invece le situazioni e le evidenze richiederebbero una forte e decisa condanna morale e politica.
La credibilità della nazione che pure normalmente e storicamente non era altissima ( vecchie storie di tradimenti, eccessiva “adattabilità” alle contingenze internazionali, inaffidabilità e furbizia da vendere) adesso è ai minimi : per adottare una manovra finanziaria se ne sono fatte 5 versioni per trovare formule non che giovassero o proteggessero i cittadini ma che invece tutelassero gli interessi dei Ricattatori politici della maggioranza.
Siamo un paese in coma e il tragico è che la spina è in mano a chi ci vuole morti ( Lega) o gente prezzolata (Scilipoti e soci).
In questi giorni (intercettazioni) si sviscera letteralmente il malcostume che regge la vita politica in Italia e tra Escort e affabili procacciatori col vizietto del ricatto, riusciamo quasi a santificare, novella Santa Maria Goretti, l’attrice che osa respingere le proposte del Premier. La Arcuri assunta a involontaria portabandiera della Sinistra : Siamo evidentemente in crisi di leadership e senza guide autorevoli e riconosciute.
Speriamo solo che tra Banchieri (Profumo), Industriali ( Montezemolo) ecc la tentazione di scendere in politica non contagi la bella attrice col rischio di trovarcela candidata alle primarie.
La vicenda del “gran rifiuto” fa venire alla memoria una fiaba di Esopo, adattata da Fedro in latino :
la volpe e l’uva.
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus:
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
«Nondum matura est: nolo acerbam sumere».
Qui facere quae non possunt uerbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi.
La volpe e l’uva è una delle più celebri favole attribuite a Esopo. I riferimenti alla favola nel linguaggio comune assumono quasi le caratteristiche del proverbio. “Fare come la volpe con l’uva” significa, metaforicamente, reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere. La reazione dell’animale è considerata una forma esemplare di razionalizzazione in psicologia e di dissonanza cognitiva in psicologia sociale.(Wikipedia)
L’adeguatezza della citazione la si deduce dai due articoli riprodotti ( Messaggero e Repubblica) che ci rimandano gli stati d’animo della volpe affamata ed in tema di promesse e la dichiarazione di “ acerbità” .
Ed in mezzo ed intorno a tutto questo c’è un paese in rovina ed un popolo senza obiettivi e senza pretese.
Sic transit gloria mundi.